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Un giorno a Molfetta

Molfetta>

Famosa per essere la città dell'olio e delle mandorle, oltre che per la sua secolare tradizione peschereccia, Molfetta custodisce nella sua città vecchia preziosi gioielli di architettura religiosa e civile. Una passeggiata nel centro storico e nelle campagne circostanti permetterà al visitatore di scoprire la storia di un luogo che è stato crocevia di uomini e di bellezze tra Oriente e Occidente.
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immagine della tappa a Entrando nella Città Vecchia

Immagine di  Entrando nella Città Vecchia L'itinerario parte dall'inizio di Corso Dante con la visita della Cattedrale dell'Assunta, edificio barocco realizzato dai gesuiti tra XVII e XVIII secolo e successivamente – dopo la soppressione della Compagnia – passata al Capitolo che ampliò l'abside e realizzò la sagrestia, il battistero e il campanile. Nello stesso periodo la chiesa divenne Cattedrale per sopperire all'insufficienza di spazio del Duomo di San Corrado. Nelle vicinanze sorge anche la Chiesa del Purgatorio. dall'elegante facciata rinascimentale e corredata da un ricco corpus statuario che attira il culto dei fedeli – soprattutto i discendenti degli emigranti – devoti dell'Addolorata. Proseguendo su Corso Dante si incontra l'Arco della Terra, parte della porta principale della città vecchia che faceva da base alla torre dell'orologio più volte ricostruita e abbattuta definitivamente sul finire del XIX secolo.

immagine della tappa b Piazza Municipio

Immagine di Piazza Municipio Più avanti si giunge in Piazza Municipio, pittoresco slargo dominato dal cinquecentesco Palazzo Giovene, sede dell'amministrazione comunale. L'edificio ospita al piano interrato un'importante collezione d'arte contemporanea e la Civica Siloteca, raccolta di campioni di legname a scopo didattico. Nella stessa piazza è possibile visitare la Sala dei Templari.

immagine della tappa c Duomo di San Corrado

Immagine di Duomo di San Corrado Attraversando la città vecchia si giunge sul lato del porto dove si erge imponente il Duomo di San Corrado. Realizzato tra il XII e il XIII secolo in stile Romanico Pugliese con influssi bizantineggianti, l'edificio di culto è caratterizzato dalla copertura della navata centrale con tre cupole in asse (ciò lo rende unico nel suo genere) ricoperte esternamente dalle chiancarelle, le stesse pietre utilizzate nei trulli. L'abside centrale è racchiusa esternamente dalle due torri gemelle dette una campanaria e l'altra di vedetta . La facciata occidentale, che prima della costruzione del nuovo porto dava direttamente sul mare, è più scarna di decorazioni rispetto a quella meridionale che consentiva l'accesso ai fedeli.

immagine della tappa d Dal porto alla Basilica Madonna dei Martiri

Immagine di Dal porto alla Basilica Madonna dei Martiri Dal Duomo Vecchio ci si può spostare per una piacevole sosta presso la Banchina di San Domenico sul pittoresco porto peschereccio dal quale, inoltrandosi per circa un chilometro sulla SS16 in direzione Bisceglie, si giunge alla Basilica di Santa Maria dei Martiri, splendido edificio di origini romaniche, ma ricostruito in stile neoclassico nell'Ottocento. Sotto la chiesa c’è un'angusta cripta con una riproduzione quattrocentesca del Santo Sepolcro, realizzata – si dice – con sessantadue pietre portate dal committente direttamente dalla Terra Santa. Accanto alla Basilica è sito l'Ospedale dei Crociati. Nel Medioevo sostavano qui pellegrini e soldati in transito verso la Palestina.

immagine della tappa e Pulo di Molfetta

Immagine di Pulo di Molfetta Fuori dall'abitato, lungo la SP 56, si trova il Pulo di Molfetta, dolina formatasi in seguito al crollo di alcune cavità carsiche. Il Pulo raccoglie tracce della presenza umana a partire dal Neolitico. Nel Cinquecento fu sede di un monastero di Cappuccini, mentre nell'Età Borbonica la grande presenza di salnitro portò alla realizzazione di una nitriera dove la casa reale produceva la polvere da sparo. Danneggiato gravemente dal terremoto in Irpinia del 1980, il Pulo è stato riaperto al pubblico nel 1995.

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